Il consulente del lavoro è un professionista esperto di diritto del lavoro che fornisce consulenza in materia di amministrazione del personale, oltre che andare ad interloquire, per conto dei propri clienti con sindacati, centri per l’impiego, istituti di previdenza ed assicurativi.

Il consulente del lavoro gestisce l’inquadramento dell’azienda dei dipendenti presso istituti previdenziali di riferimento oltre che verificare e gestire gli aspetti economici, fiscali e amministrativi relativi alla stipula di un contratto di lavoro. Oltre  tutti gli adempimenti mensili ed annuali (buste paga, certificazioni uniche, uniemens…) va a fornire una specifica consulenza su tutte le materie connesse al rapporto di lavoro:

welfare aziendale, sicurezza sui luoghi di lavoro, smartworking (o lavoro agile) e ogni altro aspetto relativo al rapporto di lavoro subordinato.

Il consulente del lavoro è il professionista più indicato per fornire consulenza tecnica in qualità di esperto di leggi del lavoro può difatti assistere il giudice (consulenza tecnica d’ufficio) o le parti (consulenza tecnica di parte) in sede di contenzioso giudiziale, come può anche essere impiegato in sede extragiudiziale per risolvere controversie di lavoro.

Come diventare consulente del lavoro?

Per diventare consulente del lavoro è necessaria titolo di studio quale:

  • laurea triennale o quinquennale in Giurisprudenza, Economia, Scienze Politiche;
  • diploma universitario o la laurea triennale in Consulenza del Lavoro;
  • laurea quadriennale in Giurisprudenza, in Scienze Economiche e Commerciali o in Scienze Politiche.

Dopo aver conseguito il diploma di laurea, occorre svolgere il periodo di praticantato di 18 mesi, presso lo studio di un consulente del lavoro

Terminati i mesi formazione, avuto il certificato di compiuta pratica, ci si può iscrivere all’esame di Stato per abilitarsi all’esercizio della professione di consulente del lavoro.

L’esame prevede due prove scritte e una orale:

  • la prima prova scritta, ha come materie diritto del lavoro e sulla legislazione sociale;
  • la seconda prova, o prova teorico-pratica, verte sul diritto tributario.

Superata le prime due prove si può passare alla prova orale che ha come argomenti:

  • diritto del lavoro;
  • legislazione sociale;
  • diritto tributario;
  • elementi di diritto privato, pubblico e penale;
  • nozioni generali sulla ragioneria, con particolare riguardo alla rilevazione del costo del lavoro ed alla formazione del bilancio.

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