Il Coronavirus ha riempito le cronache e le comuni discussioni del fine settimana. I focolai comparsi nel Nord Italia hanno dato luogo ad ordinanze che hanno richiesto la chiusura di alcune attività e sconsigliato gli spostamenti dei cittadini.

Sul punto, l’inizio della nuova settimana lavorativa pone domande di fronte alla possibilità del ritorno alle attività dei lavoratori, con diverse casistiche a seconda del territorio di lavoro o di residenza.

Prima di affrontare le diverse casistiche, da un lato è necessario fare una doverosa premessa richiamando l’articolo 2087 del Codice Civile, il quale impone di adottare le misure necessarie per tutelare l’integrità fisica del personale, dall’altro lato è fondamentale non fomentare fenomeni di paura con misure superiori al necessario.

In estrema sintesi ci potremo trovare in una delle seguenti situazioni:

  1. Territorio della sede di lavoro sottoposto ad ordinanza che impone di non svolgere attività lavorativa: in questo caso è previsto l’utilizzo della Cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO) o del Fondo d’integrazione salariale (FIS);
  2. Territorio di residenza del lavoratore sottoposto a quarantena: in questo caso potranno essere utilizzate la Cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO) o il Fondo d’integrazione salariale (FIS), la malattia, i permessi individuali retribuiti o altra forma di permessi prevista dal CCNL;
  3. Territorio vicino ai territori in quarantena, senza ordinanza che impone di non svolgere attività lavorativa  o la quarantena ai lavoratori: in questo caso potranno essere accordati permessi individuali retribuiti o altra forma di permessi prevista dal CCNL;
  4. Territorio di residenza e di lavoro lontano dai focali d’infezione: nessuna particolare regola prevista, eventuali assenze potranno non essere giustificate.

In tutti i casi dovrà essere aggiornato il DVR (documento di valutazione rischi) con questo rischio specifico.

Inoltre, come forma di prevenzione o per non interrompere l’attività lavorativa, potrà essere accordata una modalità di lavoro agile (Smartworking). Si ricorda che lo Smarworking è possibile solo previo accordo individuale; per l’emergenza Coronavirus, nelle zone della Lombardia vi è stata un’apposita ordinanza che ha derogato l’obbligo dell’accordo previsto.

Lo Studio Furfaro rimane a Vostra disposizione per ulteriori chiarimenti.

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